Eccomi, sono qua. Sono io. In mezzo a una folla di gente vestita con cappotti pesanti, grigi. Dentro la stazione ognuno osserva gli orologi e aspetta il suo treno. Ognuno cerca la verità. Ognuno è solo. Io indosso un abito rosso e il mio sorriso è quasi maligno. La telecamera zoomma: da vicino lo sguardo è molto più innocuo, il sorriso è dolce, ma gli occhi..quelli hanno la potenza della malizia. Li dirigo sopra di me, a quel lampadario bizzarro che crea strani effetti di luce. Le enormi finestre dietro di me proiettano il mondo fuori col suo carico di luce. Me ne sto a girarmi i pollici, io rossa, in mezzo al grigio e mi viene da ridere. Non mi trattengo più. Io e il mio vestito rosso, il mio naso e il mio dito indice, il mio cuore violento e tutto il carico di passione che possiedo.
Hachiko
2 commenti:
ciao, grazie per le parole che hai lasciato, se hai provato quello che sento adesso sai che ogni parola di comprensione è un respiro meno affannoso
mi piace molto la sequenza della stazione, il ritmo crescente e le emozioni che si rincorrono, lo sguardo che si muove a raccogliere avidamente i dettagli intorno, fino al tuo cuore violento, fino alla passione, al desiderio di desiserare
Ciao, mi fa piacere che ti sia piaciuto..è una cosetta estrapolata dal mio diario, era più lungo ma l'ho troncato perchè pensavo bastasse questo..comunque tu hai colto molto bene il messaggio..grazie per come l'hai commentato, non potevi farlo meglio. :-)
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