"Chissà perché desiderava tanto sfuggire alla realtà… Mai visto un uomo con aspirazioni del genere. Conosceva forse segreti che cambiano la vita?"
Immagini e dialoghi dal film "Poeti dall'inferno",1995.
Paul Verlaine: A volte parlava in una specie di tenero dialetto della morte che porta al pentimento, degli infelici che certamente esistono, di dolorosi doveri e di strazianti distacchi. Nelle bettole dove ci ubriacavamo egli piangeva alla vista di coloro che ci attorniavano, il bestiame della povertà. Egli sollevava ubriachi nei vicoli oscuri. Aveva la compassione che una cattiva madre ha per i suoi piccini. Si muoveva con la grazia d'una ragazza al catechismo. Pretendeva di intendersi di tutto: affari, arte, medicina… E io lo seguivo… dovevo seguirlo!
Paul: Dal giorno della sua morte mi appare tutte le notti. Il mio grande e radioso peccato. Siamo stati sempre felici, sempre, lo ricordo… Arthur: L'ho trovata.Paul: Cosa? Arthur: L'eternità. E' il sole in comunione con il mare.
Arthur: Avanti, avanti … Dobbiamo partire!Paul: Non lo so…Arthur: Si, è il momento. I giorni più felici della mia vita li ho vissuti quando scappai di casa. Non sapevo dove andavo ma continuavo ad andare. Non vidi mai giorni così lunghi e colorati. La distanza non mi bastava mai… Io non ho mai visto il mare… Volevo andare in Africa, a piedi, attraversare il deserto… Io volevo il sole… io volevo il sole. Io voglio il sole! Lo vuoi capire? Io voglio il sole!Paul: Dove vorresti andare?Arthur: Non lo so, non m'importa, voglio andare via…
"Io divenni un bellissimo melodramma e vidi che tutto il creato è condannato alla felicità".
Che ti succede, sei ritornato alla rima? "Le magiche forme ho ricercato della felicità cui nessuno sfuggire potrà". E' stupendo. Mi domando solo perché hai deciso di scrivere a me. Sei tanto più avanti che non potrò mai comprendere i messaggi che mi invii. Mi fai sentire come se io venissi da un altro secolo. "Le magiche forme ho ricercato della felicità cui nessuno sfuggire potrà". E' magnifico.Arthur: Ho scelto te per un'ottima ragione. Vedi, io so sempre che cosa dire, ma tu… tu sai come dirlo… Lo volevo imparare da te… e l'ho fatto.
Arthur: Ho smesso di scrivere.Paul: Non capisco… Arthur: Te lo dico più chiaro: io non scrivo più. Paul: E perché?Arthur: Perché non più ho niente da dire. E forse non ho avuto mai niente da dire in realtà.Paul: Ah, che sciocchezze!Arthur: Credevo che ciò che facevo servisse a qualcosa, a cambiare il mondo. Che niente sarebbe stato più lo stesso… Ma è inutile, il mondo è troppo vecchio e non c'è niente di nuovo. E' stato detto tutto.Paul: Ma non come lo sai dire tu, eh! Tu hai un dono e sarebbe un crimine gettarlo via solo perché le tue aspettative non erano realistiche. Sono le aspettative che tu devi cambiare! Arthur: E' un mio dono e posso farne ciò che voglio! Paul: Ma non puoi smettere, hai appena cominciato!Arthur: Sta' tranquillo saprò tacere bene. Nessuno riuscirà a smuovermi. Sarò il maestro del silenzio.
"Queste non saranno pagine di critica. I critici sono foglie morte che giacciono immobili mentre lassù, in alto infuria l'uragano. Dire qualcosa mentre si è rapiti dall'uragano, ecco l'unico fatto che possa compensarmi di non essere io stesso l'uragano; e anche l'unico modo di scrivere criticamente su un poeta. Rimbaud disse gloriosamente che il conseguimento della poesia e è il conseguimento della vita. Conoscere il proprio io e possederlo: l'immagine perfetta è la sensazione perfetta. Avere il proprio io, nei giorni della giovinezza, con ogni centimetro del proprio corpo in tensione, per guardare e ascoltare e interpretare..Plasmare il proprio io, allora, attraverso un "lungo, immenso e ragionato sconvolgimento di tutti i sensi".
da Il primo Dio, Emanuel Carnevali
Sensazione
Nelle azzurre sere d'estate, me ne andrò per i sentieri,
punto dalle spighe, calpestando l'erba tenera:
sognando, ne sentirò ai miei piedi la freschezza.
Lascerò che il vento bagni la mia testa nuda.
Non parlerò, non penserò a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e andrò lontano, molto lontano, come un vagabondo,
attraverso la Natura, - felice come con una donna.
da Il primo Dio, Emanuel Carnevali
Sensazione
Nelle azzurre sere d'estate, me ne andrò per i sentieri,
punto dalle spighe, calpestando l'erba tenera:
sognando, ne sentirò ai miei piedi la freschezza.
Lascerò che il vento bagni la mia testa nuda.
Non parlerò, non penserò a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e andrò lontano, molto lontano, come un vagabondo,
attraverso la Natura, - felice come con una donna.
Arthur Rimbaud
1 commento:
Ho trovato il tuo blog!
Ciao Eleonora da Elena!
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