martedì 27 gennaio 2009

Tu chiamale se vuoi........

Quando non sai da dove proviene questa tristezza, questo senso di disagio, non riesci a focalizzare il motivo, è tutto solo molto sfocato. Dovrei pensare che quanto è fatto ha avuto il suo senso e non dovrei preoccuparmi di altro, non dovrei vivere tutte le esperienze in modo così pieno, ma per me è inevitabile....dò importanza alle persone e ai rapporti che costruisco, per me il distacco è solo una bella parola imparata a memoria, detta a voce alta in molte occasioni, ma non riesco a farlo veramente, anzi non ci riesco mai. Forse sono la persona meno indicata ad aiutare gli altri perchè mi faccio inglobare dalle cose e dagli eventi...vorrei essere troppo diversa da quello che sono anche se mi reputo la persona giusta al momento giusto. Vorrei poter distinguere con chiarezza ogni cosa della mia esistenza, avere di fronte a me le cose che mi girano intorno e poterle vedere davvero per quelle che sono. Non voglio inganni, vorrei riuscire a superare le barriere dell'apparenza e avere una visione nitida. Questo per me vuol dire essere adulta, e in questi anni ho cercato di farlo, mi sono impegnata in tutti i modi, ma c'è sempre qualcosa che mi sfugge, ritorna sempre quel momento in cui le emozioni mi dominano, come adesso e non mi fanno vedere le cose per quelle che sono e mi trascinano. La mia sensibilità non dovrebbe essere un ostacolo, ma un'arma a mia disposizione, credo che se arrivassi a questo diventerei una persona veramente unica e speciale, quella che vorrei diventare. Ci provo ma ci casco sempre. Le emozioni mi dominano e offuscano la vista della ragione, la sensibilità si fa fragilità ed è questa la cosa che più mi fa soffrire, anche se per poco, anche solo per un momento che svanirà ma torna sempre, incessantemente.

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