martedì 20 gennaio 2009

Tristezza o gioia?

Il viaggio sotterraneo


Non potrò mai saziare
il mio cuore indiavolato
mentre persevera nella notte
con le sue lugubri canzoni.

Quando le sue ombre gettano
rami neri ovunque nel mio corpo
la mente oscilla
facendo un rumore sottile.

Pezzi di me s’incastrano
(come vetri conficcati nella carne)
nell’anelito del mondo.
Ciò che ne esce talvolta è sangue
Talvolta è pura, folle, poesia.


Pura gioia


Esplodono e corrono interminabili
le gioie di un giorno perfetto
irraggiungibili
scagliano nell’aria
luci artificiali – immense –

I contorni delle cose si fanno luminosi
come nuvole al tramonto.

Senti questa musica
dove ci trascina?
Nello stesso luogo
dove l’ombra bacia il sole
e l’amante fa l’occhiolino ai nemici suoi.

Guarda la forma del dado
c’è sempre una faccia nascosta
e quel numero è capace di svelarti
l’assurdità di questo momento
in cui soffri senza un perché
mentre nel cielo
regnano ancora
polveri brillanti
di pura gioia.

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