giovedì 29 gennaio 2009
Satiro in estasi
"In fondo alle cose la vita è, a dispetto di ogni mutare delle apparenze, indistruttibilmente potente e gioiosa."
F. Nietzsche "La nascita della tragedia".
mercoledì 28 gennaio 2009
martedì 27 gennaio 2009
Tu chiamale se vuoi........
Quando non sai da dove proviene questa tristezza, questo senso di disagio, non riesci a focalizzare il motivo, è tutto solo molto sfocato. Dovrei pensare che quanto è fatto ha avuto il suo senso e non dovrei preoccuparmi di altro, non dovrei vivere tutte le esperienze in modo così pieno, ma per me è inevitabile....dò importanza alle persone e ai rapporti che costruisco, per me il distacco è solo una bella parola imparata a memoria, detta a voce alta in molte occasioni, ma non riesco a farlo veramente, anzi non ci riesco mai. Forse sono la persona meno indicata ad aiutare gli altri perchè mi faccio inglobare dalle cose e dagli eventi...vorrei essere troppo diversa da quello che sono anche se mi reputo la persona giusta al momento giusto. Vorrei poter distinguere con chiarezza ogni cosa della mia esistenza, avere di fronte a me le cose che mi girano intorno e poterle vedere davvero per quelle che sono. Non voglio inganni, vorrei riuscire a superare le barriere dell'apparenza e avere una visione nitida. Questo per me vuol dire essere adulta, e in questi anni ho cercato di farlo, mi sono impegnata in tutti i modi, ma c'è sempre qualcosa che mi sfugge, ritorna sempre quel momento in cui le emozioni mi dominano, come adesso e non mi fanno vedere le cose per quelle che sono e mi trascinano. La mia sensibilità non dovrebbe essere un ostacolo, ma un'arma a mia disposizione, credo che se arrivassi a questo diventerei una persona veramente unica e speciale, quella che vorrei diventare. Ci provo ma ci casco sempre. Le emozioni mi dominano e offuscano la vista della ragione, la sensibilità si fa fragilità ed è questa la cosa che più mi fa soffrire, anche se per poco, anche solo per un momento che svanirà ma torna sempre, incessantemente.
domenica 25 gennaio 2009
Inní mér syngur vitleysingur - Official Video
Che gioia di esistere, anelare alla più lucente armonia, giungere nel luogo più lontano dalla malinconia, sentire il pulsare del cuore, sperare, attendere il futuro, cercare la beatitudine!!!!
giovedì 22 gennaio 2009
La riservatezza
"Dobbiamo considerare tutte le nostre faccende personali come segreti e restare dei perfetti estranei al di là di quello che costoro possono vedere con i loro occhi. Perchè tutto ciò che essi sanno sulle cose più innocue, a lungo andare e in date circostanze, può eserci dannoso. In generale è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace anzichè con quello che si dice: nel primo caso saremo ispirati dalla saggezza, nel secondo dalla vanità".
A. Schopenhauer
A. Schopenhauer
martedì 20 gennaio 2009
Tristezza o gioia?
Il viaggio sotterraneo
Non potrò mai saziare
il mio cuore indiavolato
mentre persevera nella notte
con le sue lugubri canzoni.
Quando le sue ombre gettano
rami neri ovunque nel mio corpo
la mente oscilla
facendo un rumore sottile.
Pezzi di me s’incastrano
(come vetri conficcati nella carne)
nell’anelito del mondo.
Ciò che ne esce talvolta è sangue
Talvolta è pura, folle, poesia.
Pura gioia
Esplodono e corrono interminabili
le gioie di un giorno perfetto
irraggiungibili
scagliano nell’aria
luci artificiali – immense –
I contorni delle cose si fanno luminosi
come nuvole al tramonto.
Senti questa musica
dove ci trascina?
Nello stesso luogo
dove l’ombra bacia il sole
e l’amante fa l’occhiolino ai nemici suoi.
Guarda la forma del dado
c’è sempre una faccia nascosta
e quel numero è capace di svelarti
l’assurdità di questo momento
in cui soffri senza un perché
mentre nel cielo
regnano ancora
polveri brillanti
di pura gioia.
Non potrò mai saziare
il mio cuore indiavolato
mentre persevera nella notte
con le sue lugubri canzoni.
Quando le sue ombre gettano
rami neri ovunque nel mio corpo
la mente oscilla
facendo un rumore sottile.
Pezzi di me s’incastrano
(come vetri conficcati nella carne)
nell’anelito del mondo.
Ciò che ne esce talvolta è sangue
Talvolta è pura, folle, poesia.
Pura gioia
Esplodono e corrono interminabili
le gioie di un giorno perfetto
irraggiungibili
scagliano nell’aria
luci artificiali – immense –
I contorni delle cose si fanno luminosi
come nuvole al tramonto.
Senti questa musica
dove ci trascina?
Nello stesso luogo
dove l’ombra bacia il sole
e l’amante fa l’occhiolino ai nemici suoi.
Guarda la forma del dado
c’è sempre una faccia nascosta
e quel numero è capace di svelarti
l’assurdità di questo momento
in cui soffri senza un perché
mentre nel cielo
regnano ancora
polveri brillanti
di pura gioia.
lunedì 19 gennaio 2009
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